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SAGGI CRITICI

ANGELO FICOLA

Dalla generazione di artisti formatisi attorno agli anni Sessanta,di sicuro piglio scattante, da sguardo tagliente di gatto, ha in Angelo Ficola un valido rappresentante. Apprende le logiche culturali che presiedono alla sua naturale evoluzione creatrice, senza ovvero abbandonarsi nostalgicamente o chiudersi pedissequamente dentro una cultura antiquariale che si riporta scientificamente alla luce della attualità il senso del passato storico, è vero che “ferma” e blocca statutariamente, ciò che vive invece nell’ ardere del fuoco. E’la strada maestra della progettazione,del design,della progettualità che fu della Bauhaus e di Ulm, della razionalità che geometrizza non per ridurre ma per cercare e rilevare la legislazione profonda che regola questo mondo, questo reale. L’insegnamento da Ficola esperimentato quotidianamente nell’ Istituto d’ Arte Derutese lo conduce altresì al continuo stimolo con le nuovissime generazioni. Le opere di Ficola esprimono questo “significato”: che il moderno non è una categoria del manuale ma una pratica etico - culturale da perseguire secondo la strada tracciata dai suoi maestri. Le riduzioni geometrizzanti di Ficola non minimalizzano le icone che egli è solito trattare,ma servono all’ artista per “entrare” dentro, per scavare dentro la forma della icona. Sia un albero, sia una mela, sia una casa, sia un rilievo o una statua o un vaso o un pannello: sia tutta la campionatura della possibilità iconografico - formale, Ficola riesce a voler e a dover entrare - imperativo categorico dell’ etica professionale nella stessa figura, a scomporla, a “farla sua”. La grazia e l’eleganza di talune forme infervorano lo sguardo e ci educano alla sana moralità della forma “costruita”. Ma non nel senso costruttivista del termine. Costruita nel senso “progettuale”. Che cioè l’ artista è entrato nel “ reale ” della forma, l’ ha fatta sua e una volta che è sua la smembra, la decostruisce, ne ribadisce la scomposizione e quindi la ricompone nella trasparenza della “legge ” nascosta, mostrata. Franca Calzavacca su di lui ha scritto: “ Gli innesti stilistici che Ficola privilegia lo orientano dunque verso precise citazioni che si avvalgono di dovizioso gusto cromatico, sulla raffinatezza nitidamente scura dei fondi, come operazione di segno romantico. Ed è così che l’ oggetto finale diventa per lui insieme di realtà manuali e mentali, naturalistiche e metaforiche, che gli permettono di raggiungere l’intensità della creazione in una costruzione virtuale dove la struttura modulare esplicita o implicita, domina lo spazio e ne risolve le contraddizioni. La sua idea della scultura in ceramica unisce una decodificazione dell’ oggetto d’ uso trasferendone il senso su altro piano di valori dove accostamenti - riferimenti - rimandi sono tutti accessori rispetto alla fondamentale motivazione, una ‘memoria’ di esperienze e fatture maturata nella tensione creativa”. La sua “Stele” , una smagliante ed elegante figura totemica che raggela lo spazio circostante e riscalda lo spazio mentale che presiede alla formazione - informazione come elemento che viene trasfigurato nello scandire delle forme stilizzanti a decorare il cono - luce che riflette sullo smalto lustrato. Ficola ha ancora molto da poterci raccontare. I numerosi riconoscimenti, la grande capacità di lavorare, di produrre, e di interrogarsi sul suo lavoro, indicano le possibilità di sentieri che si spera mai saranno, come voleva il filosofo, “interrotti”.

Mariano Apa

 

 

ANGELO FICOLA

Entrato attivamente nel processo di composizione del linguaggio, dall’ applicazione della serigrafia alla ceramica e dalla riappropriazione della tecnica del lustro,accompagna alla sua motivazione intellettuale la esemplificazione del metodo. Con Ficola ci si innesta nell’ area del design di cui egli cerca significato e valore per una qualità del prodotto “che non sia unicamente definibile con le formule pragmatiche di nuovi sistemi proporzionali” (Argan). L’ artisticità del design ceramico conduce a riflessioni analitiche e a sollecitazioni emozionali che per l’ autore umbro partono da precisa matrice, soltanto in apparenza difforme: il costruttivismo russo con gli apporti astratti di Kandinsky, i rigori geometrici di Mondrian, gli effetti dinamici da “ trompe l’ oeil ” di Vasarely. L’ esigenza di una simile penetrazione nella vicenda artistica del ceramista umbro è certamente data dalla coscienza e dall’ intelletto che dominano ogni suo intervento in cui confluiscono concatenazioni culturali diverse. Nascecosì uno scontro fra cultura tecnologica e riflessione ecologica che porta l’ attualità dell’ arte a ritentare un atto sacrale di dominio sulla materia. Ma la morfologia dell’ oggetto quotidianamente vivibile non permette troppe evasioni per cui questa presenza “aperta” di Ficola può anche considerarsi un atto di omaggio a quegli artisti ed artigiani che, attraverso le generazioni, nella loro dedizione al lavoro ceramico ci hanno tramandato i risultati delle loro prove, facilitando l’ azione contemporanea.

Franca Calzavacca

 

 

ANGELO FICOLA

Ficola gioca con i rischi del virtuosismo in una amalgama di alto manierismo compositivo abbacinato di splendori cromatici, di dialettiche contrapposizioni di segni.

Luciano Marziano

 

 

ANGELO FICOLA

Il procedere artistico di Angelo Ficola passa attraverso la varietà compositiva delle tecniche funzionali esse stesse al risultato confortato dalla originalità e dai valori più qualificanti dell’ universo umano. Se riferimenti sono avvertibili, certo non sono legati a schemi precostituiti e rispondono, invece, ad esigenze di percorsi imprevedibili e finalizzati alla viva creatività. Così, la mela non è solo il fantasioso dilagare del mito biblico e quindi del “ deja vu ” sul piano del suono epico e misterico. Nella sua doppia faccia poetica e tecnica, si intravedono propositi che al ripristino della naturalità, prendono anche atto del gioco culturale conseguente alla realtà della tecnica. Si fa strada un modo nuovo d’ epicizzare la realtà e non soccombe, Ficola, al sentimentalismo della nostalgia o al facile “peana” dell’ ecologia . Altra caratteristica di Angelo Ficola che ci preme sottolineare è che la lezione scultorea e quella grafica in lui convivono anche nei risultati cromatici e le sue opere possono trovare anche opportuna collocazione nell’ ambito della scultografia.

Giuseppe Maradei







Ceramista - Scultore - Designer - Grafico